1. Piove a dirotto e c'è uno strano silenzio in città
print this pageEra un giorno di festa, Firenze si accingeva a festeggiare le Forze Armate. Pioveva intensamente da giorni; fin dalla sera del 3 novembre il livello dell'Arno aveva cominciato a salire e nel "contado" si erano verificate le prime inondazioni. Nessuno però in città sembrava preoccuparsi ...... (Una città sott'acqua)
Così anche agli Innocenti ci si accingeva a trascorre una normale giornata festiva: personale ridotto al minimo, nessun dirigente .... ma sempre tanti piccoli ospiti da accudire, fra bagnetti, cambi, fasciature e pappe! Alle ore 8 il sottofattore di Figline andò ad informare il Parroco che un'ondata di acqua si era abbattuta sulla fattoria di proprietà dell'Istituto: era scomparso il pollaio e distrutto il raccolto del vino. E' questa la prima notizia del disastro imminente, alla quale, in poco tempo, se ne aggiungeranno altre relative all'inondazione di varie zone della città (Corre voce...).
Al momento, però, la situazione sembrava tranquilla. Solo Don Piccini, per precauzione, tolse gli arredi sacri dal sottochiesa; il resto del personale presente non si preoccupava: si pensa a qualche fogna intasata; del resto, anche l'economa Sig.ra De Caro si mostra scettica sul pericolo.
Invece l'Arno continuava ad invadere la città e all'improvviso, quello che non sembrava possibile, si avverrò: alle 10,30 Don Piccini affacciatosi su via degli Alfani vide un rivolo di nafta nera e puzzolente; mezzora dopo via dei Servi e via dei Fibbiai erano oramai un fiume. Nel giro di qualche ora, fra le 12 e le 16 del pomeriggio, l'acqua circondò l'intero Ospedale ed invase una parte dei suoi locali.