4. C'è un lavoro immane da compiere

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Nei giorni seguenti al dramma i volontari lavorarono in ogni sezione cercando di recuperare quello che non era andato distrutto dal fangozoom
Nei giorni seguenti al dramma i volontari lavorarono in ogni sezione cercando di recuperare quello che non era andato distrutto dal fango

Con il passare delle ore, a Firenze la consapevolezza di quanto accaduto e la percezione dei danni provocati dall'acqua diventò sempre più forte: vittime, strade ed edifici, l'uno dopo l'altro, distrutti, auto accartocciate, monumenti e beni culturali imprigionati nel fango .... (Una città sott'acqua)

All'Istituto la piena dell'Arno giunse intorno alle ore 12,00 del 4 novembre, allagando tutti i seminterrati, i locali del piano terreno e la centrale elettrica. Nei seminterrati, quelli prospicienti via degli Alfani, quelli di via dei Fibbiai e di via della Colonna, la violenza dell'acqua provocò importanti danni alle strutture e al materiale di vario genere lì conservato, incluso l'Archivio (Molti volumi sono stati eliminati). L'ondata di piena non raggiunse la porta principale dell'Istituto, su piazza SS. Annunziata, grazie alla gradinata, anche se il lastronato del Cortile degli Uomini, il portico e la gradinata stessa rimasero comunque danneggiati e furono in seguito sottoposti al restauro.
Con l'inondazione dei seminterrati, che ospitavano i magazzini e i depositi, andarono persi enormi quantità di scorte alimentari, medicinali, vestiario e biancheria, prodotti dietetici per l'infanzia, macchinari, attrezzature per bambini (seggioloni, box) e tanto altro ancora.
Il piano terreno, soprattutto la zona del giardino interno, fu la parte più colpita perché più bassa rispetto al corpo storico dell'edificio. L'acqua, arrivata a grande velocità da via della Colonna e da via degli Alfani, invase la lavanderia, la cucina dei bambini e i loro alloggi: il Nido, per i bambini di età compresa fra 3 e i 4 anni, la sezione Guidi che ospitava bambini di uguale età e la sezione Divezzi dove trovavano accoglienza i bambini dai 18 mesi ai 3 anni (Le sezioni Divezzi, Guidi e Nido)
Nei giorni seguenti al dramma, i volontari lavorarono in ogni sezione cercando di recuperare quello che non era andato distrutto dal fango e dalla nafta (Avremo un bel ricordo di loro). Immediatamente, dal giorno successivo all'evento, l'Amministrazione varò un piano di intervento per il ripristino delle attività (Don Piccini telefona in Prefettura).


Cronaca del 4 novembre, ore 24,30: E' rimasto un fango terribile, un groviglio di cose di ogni genere (una panchina del giardino d'Azeglio è sulla fontana di fronte all'ingresso dell'Ospedale. Siamo stanchi e quasi storditi. Il nuovo giorno ci rivelerà le spaventose proporzioni del disastro, adesso il buio, il silenzio ci nascondono un po' tutto.

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