Angeli in divisa e senza
print this pageAnche agli Innocenti, nei giorni immediatamente successivi all'alluvione arrivarono tanti angeli: in divisa, del fango .... Per tutti nella Cronaca ci sono parole di elogio e ringraziamento e noi li vogliamo ricordare così.
I soldati
In occasione dell'alluvione, e in mancanza di un sistema di protezione civile organizzato, i militari svolsero un fondamentale lavoro di coordinamento e supporto. Anche per l'Istituto furono di grande aiuto, dove troviamo, fra gli altri, anche un drappello di bersaglieri.
La mattina del 9 novembre l'arch. Guido Morozzi, della Sovrintendenza ai monumenti, si recò all'Ospedale per un sopralluogo e per verificare i danni subiti. Nell'occasione promise di inviare una squadra di soldati per la pulizia dei sotterranei. I militari tardarono ad arrivare e così all'Istituto decisero di iniziare i lavori di ripulitura di questi locali con il personale a disposizione (11 novembre, ore 14,45); la sera dello stesso giorno comunque il Comando miitare confermò l'invio di 30 soldati (oltre ad un autocarro per trasportare le motopompe).
L'arrivo dei militari era molto atteso, tanto che la mattina del 12 novembre venne registrato che alle ore 8,30 non si erano ancora visti! In realtà alle ore 9 arrivarono ben 60 militari per la pulitura dei sotterranei; sempre alle ore 9, però, questi militari vengono ritirati dal Comando per paura di infezioni! Dopo circa un'ora e mezzo, i soldati si misero al lavoro, ma con l'ordine tassativo di non lavorare negli scantinati e con il disappunto del parroco! Evidentemente però qualche lavoro nei sottosuoli era stato comunque iniziato, perché alle ore 12 il Comandante sospese di nuovo il lavoro in attesa di avere delle maschere antigas. I militari vennero quindi impiegati per lo sgombero delle sezioni alluvionate, per ripulire i cortili, per rimuovere il materiale da macero e per altri piccoli servizi. Fecero un ottimo lavoro.
Per i sotterranei, dove si trovava anche parte dell'Archivio, invece fu necessario aspettare la squadra speciale munita di maschere, stivali e guanti. Alle ore 7,30 del 13 novembre arrivò il primo gruppo di 20 soldati (che diventeranno 40 nei giorni successivi); altri militarii, invece, lavorarono con gli studenti al recupero dell'Archivio.
Fra un lavoro e l'altro, i soldati vennero rifocillati con biscotti, pastasciutta, arance .... vino e cognac!
Gli angeli del fango
Alle 8.30 dell'8 novembre Don Piccini accolse i primi gruppi di giovani e giovanissi volontari giunti a Firenze da ogni parte del mondo. Subito cominciarono a ripulire e disinfettare le zone alluvionate (le sezioni Guidi, Divezzi e Nido, la cucinetta, i sottosuoli ...), ma andarono poi anche alla lavanderia di Castello ad aiutare le lavandaie , dove veniva inviata la biancheria sporca; scaricarono acqua potabile, pulirono, restaurarono e verniciarono i lettini dei bambini, raccolsero i vuoti delle bottiglie di acqua dal cortile delle donne; aiutarono ad allestire le aule per i bambini; ed infine, da veri Angeli, lavorarono anche al recupero dell'Archivio e all'interfogliatura dei volumi. Sappiamo con certezza che c'erano studenti universitari della FUCI di Milano, studenti di Pavia e studenti tedeschi, ma è probabile che le provenienze fossero anche altre. Tutti, in ogni caso, saranno ricordati per sempre per il conforto, l'aiuto e l'esempio che hanno offerto.
Le associazioni di soccorso
Insieme al lavoro svolto dall'esercito, dagli Angeli e dai privati cittadini, gli interventi operati dalle associazioni di soccorso (Misericordie, Vigili del Fuoco, Croce Rossa) costituirono uno degli ingranaggi principali di quella macchina degli aiuti che si innescò in occasione dell'alluvione. Agli Innocenti, la Cronaca registra il via vai costante di Misericordie e Croce Rossa che portarono acqua, pane, candele e viveri; ma anche accompagnarono la vecchia Pia che non si sentiva bene all'Ospedale di Careggi e il personale e gli studenti volontari alla lavanderia Calenzano, dove quotidianamente venivano inviati, e poi ripresi una volta puliti, grandi carichi di biancheria da lavare (l'autista è ricoradato per la sua grande gentilezza!). Non furono da meno i pompieri: distribuirono acqua potabile e pane; e poi aiutarono a svuotare i cassoni di via della Colonna ...
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