Le case famiglia

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I bambini di Borgo Pintizoom
I bambini di Borgo Pinti

Le Case famiglia,  tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, rappresentarono delle nuove forme di assistenza: erano ritenute quanto di meglio un ente assistenziale potesse offrire ai bambini che accoglieva, per garantire loro un sano sviluppo psico- fisico. Studi e osservazioni sui comportamenti dei piccoli ricoverati avevano dimostrato, infatti, che i bambini allevati in Istituto con la madre, giunti all'anno di età, avevano uno sviluppo percettivo-motorio superiore a quello dei bambini che vivevano senza la madre; e decisamente migliori erano poi i risultati ottenuti prendendo in esame i bambini illegittimi allevati in famiglia.
Tutto questo indusse i medici degli Innocenti a sperimentare un ambiente simile a quello familiare dove far vivere le madre con i propri bambini. A tal fine fu facilitata l'istituzione di due case esterne ma strettamente compatibili col brefotrofio: la Casa Famiglia di Borgo Pinti, seguita poi dalla Casa Famiglia di S. Lucia.


Casa famiglia di Borgo Pinti

Sorse nel 1958 per l'iniziativa privata delle suore Stimmatine del Convento di S. Antonio di Borgo Pinti, con l'aiuto del parroco di S. Maria degli Innocenti, don Piccini. Nonostante la presenza del parroco nel Comitato responsabile, gli Innocenti avevano con la Casa un rapporto che si configurava solo come collaborazione e consulenza, soprattutto medica.

Casa famiglia Santa Lucia

Era ritenuta un reparto distaccato degli Innocenti. Posizionata nei locali del Convento delle suore Stimmatine di viale Galieo, la Casa rappresentava il primo passaggio verso l'esterno per quelle madri che, uscendo dal brefotrofio col figlio, non avevano un posto dove andare a vivere. Vi era un regolare controllo sanitario da parte del corpo medico degli Innocenti (anche il regime alimentare era quello stabilito dalle tabelle dietetiche del brefotrofio) e l'assistenza alle madri era effettuata dalle assistenti sociali dell'Istituto.

Itinerari

  • Anche nei giorni successivi fu cura dell'Istituto condividere gli aiuti che riceveva ...